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Sindrome dell'impostore

1 novembre 2024 di
Sindrome dell'impostore
Igor Mihailisin
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Al giorno d'oggi, si parla spesso della "sindrome dell'impostore". Vediamo se questo termine ha davvero senso.

La sindrome dell'impostore è uno stato psicologico in cui una persona sente che i propri successi siano frutto di un inganno, e vive nel timore di essere presto smascherata.

Un termine con una storia interessante

Le difficoltà delle donne

Era una donna forte e indipendente, abituata a conquistare ogni cosa da sola. Anche il piacere non faceva eccezione.

Questo termine fu usato per la prima volta nel 1978 in relazione alle donne. Gli psicologi notarono che molte donne di successo ritenevano di essere sopravvalutate dagli altri.

Osservando le dinamiche sociali di quegli anni, si nota come, dopo la rivoluzione sessuale, le donne avessero iniziato a fare carriera rapidamente e a raggiungere il successo in molti ambiti. Tuttavia, erano cresciute in un’epoca precedente a questi cambiamenti, e da bambine erano state educate a pensare che il loro ruolo principale fosse quello di dedicarsi alla casa. Pertanto, una volta avviata una carriera, queste donne vivevano un conflitto interiore tra il loro percorso professionale e il loro bagaglio culturale, e questo le portava a sentirsi “impostrici”.

Con il tempo, la società è cambiata, e la presenza di donne in ruoli dirigenziali è diventata la norma. Di conseguenza, questa sindrome sembrava destinata a scomparire.

Il ritorno della sindrome negli ultimi anni

Perché, allora, di recente si è tornati a parlare della sindrome dell'impostore? Questo fenomeno sembra dovuto a un nuovo cambio culturale: con l'avvento di Internet, sono nate professioni del tutto nuove, come youtuber, tiktoker, esperti di marketing sui social e altre figure legate al mondo digitale.

In passato, la valutazione di un professionista seguiva un percorso ben delineato: si otteneva un diploma, si pubblicava un libro, si conseguiva un dottorato. Tuttavia, oggi, per esempio, uno youtuber di successo rappresenta un caso anomalo: non esiste un titolo ufficiale per certificare le competenze di “youtuber”. Di conseguenza, chi svolge una nuova professione, sentendo di non avere prove “ufficiali” del proprio status, può percepire questa sensazione di “impostore”.

Eppure, osservando più da vicino, aggiungere un nuovo termine non è strettamente necessario. La sindrome dell'impostore è semplicemente una manifestazione delle problematiche legate all’ego.

L'altalena dell’autostima

Ammetto che la mia autostima sia leggermente sopra la media. D’altronde, in me tutto è straordinario.

Come ho già spiegato, il compito principale dell'ego è farci apparire bene agli occhi degli altri. Così, fa di tutto per ottenere approvazione o almeno evitare critiche.

La “sindrome dell'impostore” è quindi una reazione del tipo “meglio non farmi criticare”. L’ego cerca costantemente un motivo per criticarsi, e in caso di una professione nuova o insolita, di motivi ne trova quanti ne vuole.

Pertanto, i consigli su come affrontare la “sindrome dell'impostore” non differiscono dai consigli su come gestire i problemi legati all’ego:

  1. Date peso principalmente alla vostra opinione, non a quella degli altri.
  2. Ascoltate le critiche solo se sono costruttive; ignorate invece quelle del tipo: “Ma chi ti credi di essere?!”
  3. Fate ciò che vi piace e cercate di diventare sempre più competenti in ciò che fate.

Ecco un estratto da una letterà che ho ricevuto di recente

“Ad un certo punto non ce la facevo più. Ho detto "Basta, giù la maschera".

Sto provando ad essere una persona diversa... o meglio, diversa da quella che fingevo di essere... e credo che ci sto riuscendo. Posso dire di essere più coraggiosa, audace e tranquilla. Anche se mia madre mi definisce “priva di emozioni”, 😉 in realtà ho smesso di tormentarmi per scenari immaginari, rimpiangere persone care, compatire me stessa e gli altri, insomma di comportarmi come si è sempre fatto nella mia famiglia, solo per rispettare le “buone maniere”. Penso che il fatto che gli altri quasi non mi riconoscano sia la prova dei cambiamenti.

Non ricordo neppure l’ultima volta che ho messo da parte i miei desideri: ora, quando mi viene un’idea, inizio subito a fare qualcosa per realizzarla. E in questo periodo relativamente breve (1,5 anni) ho fatto progressi in TUTTI i miei obiettivi, quelli che fino a poco fa erano solo pensieri.”

Se riuscirete a concentrarvi sulla vostra vita e non sull’opinione degli altri, la sindrome dell'impostore non vi colpirà.

Non è l’opinione degli altri che vi fa andare avanti, ma la vostra decisione.

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